Una bella storia di Miranda dal Duecento al Novecento si trova manoscritta e molto finemente istoriata in casa del professore Antonio Fusco. La cornice d'uno scuro sobrio e severo con intarsi dorati, da tempo minata dai tarli, cede ogni tanto qualche frammento e con quello un po' del suo pregio. È possibile che a scriverla, come sembra potersi desumere dalla chiusa del documento, sia stato il cav. Ernesto Franceschelli o altra persona a lui vicina, all'epoca del suo sindacato, una volta riscattati i beni della duchessa De Medici di Miranda e averli assicurati per il futuro alla comunità.
I terreni coltivi furono censiti ai vecchi contadini a fronte di un canone modesto, mentre «la parte incolta e boscosa, con atto del Notar Mancini del 14 settembre 1898, fu data in Enfiteusi a 60 proprietari mirandesi, i quali assunsero l'obbligo di pagare l'annuo canone di £. 650,00, col diritto però dell'affranco in 10 anni». Contestualmente con altro atto notarile dello stesso giorno i 60 proprietari donarono i terreni così acquisiti al Comune di Miranda, stimando l'interesse collettivo superiore a quello privato.
Di seguito, la trascrizione del documento.