Il conflitto militare tra Russia e Ucraina compie oggi un anno e Lara Franceschelli ci racconta tramite l’opera Vinnitsa una delle tante stragi che negli ultimi 12 mesi hanno stravolto la quotidianità del popolo ucraino. Durante una calda mattinata del Luglio 2022, la città di Vinnitsa viene colpita da un attacco missilistico organizzato dal governo russo che provoca la morte di circa 30 persone, tra cui bambini.
Il quadro è un omaggio alla resilienza della popolazione: esso ritrae infatti il monumento dell’aeromodello MiG-21PFM situato nella caratteristica Peremohy Square che si salva miracolosamente dall’esplosione. Il simbolo dell'aviazione ucraina viene collocato dall’artista all’interno di una palla di neve e viene quindi trasformato in un souvenir in grado di rievocare la fermezza della nazione di fronte ai tragici eventi.
L’atmosfera circostante è segnata dall’orrore della guerra che distrugge edifici e colpisce vite umane, inesistenti all’interno del dipinto. L’assenza di persone trasmette una certa inquietudine, emulando la tensione tipica della pittura metafisica. Giorgio De Chirico infatti era solito rappresentare paesaggi architettonici arricchiti da elementi irrazionali come manichini o teste di statue antiche che fossero in grado di rievocare la follia causata dagli eventi bellici. La presenza dell’enorme scarafaggio ribaltato, emblema di morte e di disgusto, potrebbe alludere poi anche alla simbologia surrealista.
Il 3 maggio 1808, Francisco Goya, 1814, Madrid, Museo Nacional del Prado
Il nucleo centrale è stato realizzato con colori freddi che lo differenziano appositamente dalle fiamme limitrofe. Già Francisco Goya nel suo dipinto Il 3 maggio 1808 aveva utilizzato il contrasto cromatico per distinguere le fazioni coinvolte nella guerra di successione spagnola: al centro della tela c’è difatti un uomo spagnolo la cui casacca bianca spicca tra i toni scuri che invece caratterizzano l’esercito francese.
Guernica, Pablo Picasso, 1937, Madrid, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia
L’artista mirandese sceglie di intitolare il quadro Vinnitsa ispirandosi alla celebre opera picassiana Guernica, anch’essa legata ad un bombardamento, avvenuto durante la guerra civile spagnola, che causa la distruzione della città. Se Pablo Picasso rappresenta unicamente il lato angosciante della guerra, Lara decide di aggiungere all’interno del suo dipinto un elemento che rievoca positività. La neve che scende copiosa all’interno della sfera è sinonimo di vita che irrompe nell’immobilità circostante: a distanza di un anno esatto dall’inizio della guerra, la speranza sembra non essersi affievolita nonostante lo scorrere del tempo.
di Alessia Labella
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